Settembre.

Tempo di ricominciare. Io in realtà ho ripreso già ad agosto, dopo lo stop (forzato ma con cervello in moto) di luglio, ma settembre ha sempre quell’aria diversa, il profumo dell’estate che finisce e della scuola che ricomincia, amici ed abitudini estive da salutare, routine che ripartono. Insomma, ogni anno settembre se la gioca con gennaio a voler essere il primo mese dell’anno e questa volta voglio proprio considerarlo tale.

Anno nuovo, vita nuova: si dice così, no?

Ho bisogno di darmi un po’ una scossa. Questa estate mi è sfuggita dalle dita senza che io me ne rendessi conto, un minuto stava per cominciare e il minuto dopo basta, è finita. A giugno ho lavorato senza sosta, poi ho preso un aereo che mi ha catapultata nell’inverno cileno, più freschino del previsto e senza riscaldamento in casa e una volta rientrata ho ricominciato a lavorare di corsa senza pensarci un attimo, con il contributo di 10 giornate in preda alla crisi da jetlag più pesante mai vista nella (mia) storia. Poi ci aggiungiamo 9 giorni di festival lungo e faticoso, ma non soddisfacente come avrei voluto, un acquazzone sulla testa e su qualsiasi cosa e un gazebo da ricomprare, le fiere da pagare, il cervello da non poter spegnere mai che se perdi un colpo poi va tutto a rotoli di conseguenza e abbiamo ottenuto la ricetta perfetta per una Ilaria da buttare.

O forse no, forse basta infilarla in lavatrice con detersivo e tanto ammorbidente, una bella centrifugata potente, la stendiamo al sole a prendere quegli ultimi raggi di sole di cui aveva tanto bisogno e che non è riuscita a godersi, rattoppiamo un po’ di buchi ed eccola lì, di nuovo pronta a partire più carica che mai!

Ci sto provando, ad infilarmi in lavatrice. Un pezzettino alla volta ce la farò, tutta insieme non ci sto.

Ma nel frattempo non mi fermo, perchè qua la baracca bisogna portarla avanti e io vi assicuro che, balzellando qua e là per il mondo ogni volta che posso, pur non potendo mai, la cosa non è affatto semplice. (Sia chiaro: non mi sto lamentando perchè viaggio troppo. Se mi segui da un po’ forse sai che viaggio sì per passione, ma ultimamente tanto per necessità, avendo il mio compagno che vive dall’altra parte del mondo, prima in Pennsylvania, ora in Cile. Ed è sicuramente una grande occasione da sfruttare, mi piace sotto tanti aspetti, ma ora più che mai la fatica di non fermarsi veramente mai si fa sentire.)

Quindi, in questo settembre più gennaio che mai, raccolgo pensieri, paure, progetti e speranze, faccio un respiro profondo e cerco il modo per riorganizzare tutto al meglio, senza smettere mai, nonostante tutto, di cercare e prenotare nuovi eventi, rispondere alle mail, progettare novità, progettare evoluzioni, preparare e impacchettare i vostri ordini con messaggi personalizzati e piccoli dolci regali per voi, fare foto, aggiornare lo shop, curare l’allestimento, studiare, aggiornarmi, cercare di comprendere e seguire gli sviluppi fiscali di questo pazzo paese, prevedere gli imprevisti, gestire gli imprevisti, risolvere gli imprevisti, non farsi prendere dal panico.

Sono io, sono sempre e solo una: due mani, una testa, cento ansie, ma sono cazzutissima e tu, settembre, non mi fai paura!

 

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